507 Valeriana
Questo preparato fa parte della serie dei “preparati da cumulo” (dal 502 al 507) impiegati per favorire al meglio il processo di compostaggio. Si differenzia dagli altri perché è l’unico preparato in forma liquida e si impiega, infatti, in forma di infusione. È un estratto su base acquosa dei fiori di Valeriana officinalis (una sorta di macerato).
Si raccolgono le infiorescenze, di cui si utilizzano solo i petali, vanno scartati, ancora con un lavoro certosino, tutti gli organi verdi, compresi i sepali: è molto importante per la qualità del preparato che non sia assolutamente presente la clorofilla.
Il materiale vegetale così ottenuto viene messo in infusione in acqua pura in bottiglie aperte ed esposto all’aria, per il tempo necessario alla macerazione.
Il processo sarà completato quando, alla luce dell’esperienza, noteremo la trasformazione del colore e dell’odore, che sarà tipicamente di argilla, di roccia bagnata e di un giallo intenso.
Occorrerà avere particolare cura nella conservazione di questo liquido poiché vi è il rischio che fermenti in maniera eccessiva. Dovrebbe avere sì un odore discretamente forte, fruttato-acidulo, ma non deve emanare un odore putrescente.
Il preparato contiene fosforo e zolfo.
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Essa stimola i processi del fosforo, agendo positivamente sul processo di fruttificazione e maturazione. Per questo in biodinamica potremmo anche definirla “pianta del calore”.
Il preparato a base di Valeriana (507 ) viene impiegato anche per contenere i danni dovuti a gelate tardive primaverili, oppure per mitigare eventuali problemi causati da sbalzi termici con abbassamenti repentini delle temperature.
Sono numerose le esperienze di agricoltori che hanno messo in evidenza la sua validità in tal senso.
