Carlo Noro Ortaggi

Intervista a Carlo Noro • Studio Nutrizione

Intervistiamo per voi, Carlo Noro, uno dei massimi esperti italiani di agricoltura Biodinamica.

Ho una immagine impressa di me bambina nel giardino di casa. Sono sotto un albero di mele dall’aspetto poco invitante. Ne prendo una e la mangio,  e poi ancora un’altra.  Che sapore! Che dolcezza! Ma soprattutto che meraviglia pensare a quel gesto condotto con naturalezza e spontaneità. Quel gesto che oggi non riuscirei a fare più.

Sarei assalita da 1000 dubbi: saranno trattate? Cosa sto mangiando?

Tutti questi dubbi nell’azienda di Carlo Noro e famiglia non esistono.  Si può ancora prendere una fragola o un’albicocca e mangiarla senza passare per lavaggi e disinfettanti vari. Nessun dubbio. Solo un tripudio di gioia per la gola e per lo stomaco, un senso di appagamento, di libertà, di congiunzione con la natura.

La prima cosa che vorrei chiederti, domanda che immagino ti avranno fatto in molti, è come nasce questa azienda, da quali spinte emotive. So che lavoravi in banca, una posizione ben remunerata, quindi credo non sia stato facile decidere di dedicarsi all’agricoltura.

La spinta emotiva è prettamente etica, personale. Ma inizio a spiegare come ho iniziato a lavorare in banca anche se non ho mai amato il lavoro di ufficio e la contabilità. Avevo titoli di studio tecnici professionali, ho studiato presso le scuole Salesiane per tipografo. Ero un linotipista,  mi occupavo di composizione meccanica, colui che scrive le “righe” che leggiamo sui libri. Uscito dalle scuole professionali ho aperto una tipografia, a 20 anni lavoravo 14 ore al giorno e non mi sentivo più padrone della mia vita. Non ho voluto continuare, ero giovane e lavoravo tante ore sotto stress. A un certo punto sono crollato e ho venduto la tipografia a uno degli operai che lavorava con me. Per i due anni successivi ho aperto un’agenzia assicurativa, alla ricerca di una mia identità professionale. Ho fatto servizi fotografici, mi occupavo di sport… Facevo tutto e niente.

Poi sono entrato in banca come ausiliario e vi ho lavorato per 22 anni. Facevo un po’ di tutto non avendo titoli fino a quando, dopo qualche anno di gavetta sono entrato come impiegato. Ma quell’ambiente non mi piaceva, me ne sono accorto subito, già dal terzo giorno di lavoro. All’inizio mi mandavano alla posta, a fare le fotocopie, ma guardavo questa situazione dal “di fuori” e mi vedevo da li a qualche anno dietro uno sportello a contare i soldi, fare una pratica, un fido , una contabile…  questa mia immagine non mi piaceva, sono andato in crisi. Quel giorno mi sono chiuso in bagno a piangere chiedendomi “ E adesso cosa faccio io della mia vita?” Ma sapevo che avevo un buon lavoro, ben pagato e invidiato da molti. Non sapevo cosa fare, stavo male, avevo bisogno di un supporto medico. Così un mio amico in banca mi ha suggerito di andare dal suo medico, un antroposofo, che sa studiare l’animo umano. La prima visita che feci me la ricordo bene perchè questo medico aveva dei problemi fisici, una gobba molto accentuata, e guardandolo ho pensato “ma lui che sta così poverino, vuole aiutare me?”. Questo medico mi ha dato la chiave di apertura della mia patologia… mi disse che avevo bisogno di una cura nutrizionale disintossicante e di un percorso interiore.  Tutto ciò è stato fondamentale per uscire da quel mio momento. Il mio medico è stato un punto di riferimento importante per me, un maestro di vita più che un medico.

La domanda chiave era : cosa ti rende veramente felice? Cosa vorresti fare?

A me piaceva l’agricoltura, io istintivamente credevo nella natura più che nella medicina… mio padre era agricoltore e sicuramente i miei mi hanno trasmesso la passione per il mondo agricolo e per la natura. Mio padre dovette abbandonare il suo lavoro dopo 3 anni di grandine.

Mi ricordo l’odore di mio padre, di rame e zolfo, che sono veleni per la natura e l’idea di fare l’agricoltore usando i veleni non mi piaceva. Ne parlai con il mio medico e lui mi aprì le porte a un mondo nuovo quando mi chiese: Conosci la Biodinamica?

Fu la chiave di svolta.

20-30 anni fa il mondo biologico e biodinamico non era pronto a sfidare la chimica. Oggi ti dico che in base alla mia esperienza e grazie anche ai grandi maestri che ho conosciuto – quando dico maestri parlo soprattutto di agricoltori, di mio nonno, dei “vecchi” del paese –  io sono pronto a dare una soluzione agronomica per avere del cibo sano.

Carlo Noro Passerina

Quali sono le differenze tra biologico e biodimanico?

La biodinamica nasce prima del mondo biologico, anzi lo include e lo supera.

La differenza è grandissima. La biodinamica è un’evoluzione della biologia. Il biologico non è andato abbastanza a fondo nell’ambito agronomico e rispetto a questo la biodinamica, supportata dalla scienza, ha tanto da insegnare:

migliorare un terreno, fare delle concimazioni particolari, conoscere più profondamente la microbiologia di un terreno. Il percorso chimico va subito abbandonato perché ha intaccato la vitalità, la biologia di un terreno.

L’agricoltura biologica sta un po’ a cavallo, con degli errori madornali.

Il letame, ad esempio, soprattutto come sostanza iniziale va usato ma deve essere trasformato. La sostanza organica a livello microbiologico è una combinazione di sali di nitrati che deve essere demolita dalla microbiologia del terreno e la risonanza di questa trasformazione è l’humus. Il compostaggio, processo che porta alla formazione del compost usato da noi agricoltori, deve seguire dei processi altamente scientifici, biologici e microbiologici.

La pianta deve attingere dall’humus, non dalla sostanza organica. In questo l’agricoltura biologica manca.

La biodinamica sostiene che facciamo parte di un UNICUM e che tutto, compresi gli alimenti,  viene regolato da forze cosmiche, da energie che vengono anche dal cosmo (pianeti, venti…). L’osservazione del cielo viene ripresa e riscoperta. Mentre il biologico si ferma alle fase lunari, la biodinamica abbraccia tutto quello che veniva fatto anticamente. E’ così?

La nostra terra fa parte di un grande organismo vivente:  le maree, il percorso dei pianeti, tutto influenza e regola la natura. Da studioso ti dico che la biodinamica, volendo essere critico,  ha peccato di conoscenza perché ha studiato troppo le forze cosmiche, che assolutamente ci sono, ma ha tralasciato la base biologica pur avendo dei grandi supporti biologici che sono i preparati biodinamici. L’uomo, negli ultimi 100 anni,  ha peccato e sta peccando di presunzione nei confronti della natura ed è stato capace di inquinarla, cosa che non era mai successa prima.

Oggi abbiamo la conoscenza scientifica e la necrosi della mente dell’uomo. Si sta distruggendo la microbiologia del terreno e si giustifica l’utilizzo di inquinanti ( inclusi gli OGM, le centrali nucleari…) con grandi falsità. La verità è che l’uomo si sente onnipotente ed è assetato di potere. La bella notizia è che la biodinamica ha la soluzione a questo auto-distruggimento. L’uomo ha sbagliato e dobbiamo tornare indietro.

Che cosa sono i preparati biodinamici?

Sono dei supporti microbiologici che derivano da erbe officinali, da letame di mucca e da un minerale, il cristallo di rocca (silice). Questi elementi vanno a stimolare l’humus, da cui la pianta prende questi nutrienti. Il cristallo di rocca, micronizzato, dato sulle foglie stimola la fotosintesi della pianta rendendola più sana e forte. Sono dei concimi particolari che elaborati in modo molto particolare vanno a migliorare la vita della terra che sta morendo.

Carlo e i Pomodori

Come nasce la vostra azienda?

La nostra azienda nasce nel 1996-1997.

Ho comprato il terreno, vi ho costruito la casa e l’azienda utilizzando tutti i miei risparmi. Uno dei fattori che mi hanno fatto scegliere questo terreno a Labico è stato il freddo, necessario per la creazione dei preparati che utilizzo.  Dopo averlo comprato mi sono accorto che era un terreno altamente inquinato, ma non potevo andarmene per questo.

Era inquinato perché negli anni ’70 – ‘80 c’erano l’uva Italia, le pesche, le pere e le mele trattati con prodotti chimici: davano 22 trattamenti l’anno!

Su quel terreno avevo delle grosse difficoltà a fare l’agricoltura biodinamica.

Mi sono detto: o la biodinamica mi dirà come posso fare o da questo posto devo andare via. Il mio intuito e la mia voglia di farcela sono stati più forti. Non dormivo la notte per trovare la soluzione.

Ho ripreso il testo base di Steiner e mi sono scontrato con le idee della biodinamica europea.  Ho intuito però che il dosaggio di Steiner era troppo basso, perché aveva considerato le dosi in base al terreno dell’epoca. Dopo 80 anni, (nel 1997), l’inquinamento del terreno che avevo comprato era maggiore e quindi decisi per un lungo periodo di aumentare i dosaggi. A volte non basta la sola conoscenza scientifica, serve anche tanto intuito.

Mi ricordai di un mio amico, maestro e ricercatore che negli anni ’90 fu invitato a Chernobyl per dare un consulto scientifico circa l’inquinamento dovuto alla radioattività del cesio. Andò e disse agli scienziati che lo avevano invitato che a Chernobyl non dovevano far altro che la biodinamica, perché per digerire un inquinante ci vuole un organismo sano. Il mio amico e maestro invitò gli scienziati ad andare in Australia per insegnare loro la biodinamica che avrebbe potuto rigenerare quell’area così altamente inquinata, ma loro non andarono. Questa cosa mi fece riflettere, nel mio piccolo. Non avevo per fortuna un terreno inquinato dal cesio ma comunque il mio terreno andava rigenerato. Quindi ho aumentato il dosaggio e in 2-3 anni ho risolto il problema degli inquinanti, tutto provato dalle analisi chimiche convenzionali effettuate sul mio terreno.

La microbiologia del terreno è riuscita a dissolvere, a demolire quelle molecole tossiche. Oggi abbiamo gli strumenti per disintossicare la terra malata e inquinata, il biologico non ha lo strumento per farlo mentre i preparati biodinamici servono proprio a questo.

Quanto è importante che i nostri cibi siano sani se quel cibo deve essere la nostra medicina?

La qualità è a monte di tutto. Oggi l’alimento sano non c’è. Il mio compito come agricoltore biodinamico è quello di produrre un alimento sano. E noi dobbiamo essere affiancati da nutrizionisti che conoscono la biodinamica.

Il cibo sano può prevenire le malattie, può aiutarci a stare meglio sia fisicamente che mentalmente. L’alimento sano è alla base di tutto. Ma non si sta lavorando in questa direzione purtroppo.

Quello che manca è la prevenzione. Si interviene sempre quando c’è il problema mentre si dovrebbe indagare sulla causa della malattia e non curare il sintomo.

Un esempio pratico: ho una coltura di fagioli che nella fase della fioritura viene infestata dai pidocchi.  La domanda che oggi ne consegue è: che posso dare alla pianta per eliminare i pidocchi?

Ma la domanda dovrebbe essere: come faccio a fare in modo che non ci sia nessuna infestazione?

Viene dato alla pianta un prodotto naturale, in questo caso il piretro o rotenone, un insetticida di origine naturale o sintetica (piretroidi). Ma è la dose che fa il veleno. Così anche un insetticida di origine naturale  può essere dannoso.

Un esempio: sappiamo che sulla foglia si verifica gran parte del processo fotosintetico. Sulla foglia diamo un estratto di aglio, che è naturale, ma siamo sicuri che quella foglia è preparata per quella concentrazione di aglio? Interveniamo andando ad interrompere un processo di fotosintesi che intossica la foglia e che risulterà sicuramente  dannosa.

La prevenzione va fatta a monte!

Ci dobbiamo domandare dove abbiamo sbagliato per far venire tutti quei pidocchi su quelle piante.

La causa principale è una cattiva gestione del terreno (terra sana = pianta sana).

E ancora, perché non ci sono le larve delle coccinelle? Sono ghiotte di afidi che mangiano, puliscono la pianta e lavorano gratis per noi… ma le abbiamo uccise con gli insetticidi, anche se di origine naturale!

E’ difficile trovare biodinamico nei supermercati.

Purtroppo è vero, è presente solo in alcuni negozi specializzati.

Siamo fortunati perché a Roma c’è un’azienda zootecnica biodinamica, per i non vegetariani, una delle più grandi in Italia, che si chiama Agricola Boccea. Qui allevano le mucche da carne e fanno consegne a domicilio su Roma. Una grande fortuna per chi mangia carne  e acquista da loro perché è un prodotto sano. Se la carne non è buona è inutile mangiarla, anzi…

Ad esempio c’è chi è intollerante a uno o più ortaggi. Poi hanno mangiato quegli stessi ortaggi coltivati da me e non hanno avuto problemi.

Questo perché alcuni fitofarmaci che vengono dati all’ortaggio modificano la biologica della pianta e quindi possono alterare la vitamina o la proteina che quella pianta ha, aumentandone la tossicità, anche se il fitofarmaco ha origine biologica, naturale. Peggio ancora se l’animale mangia erba intossicata, perché l’animale si ammala proprio come accade all’uomo e noi poi mangiamo quella carne o quel formaggio “malato”.

Una curiosità tutta mia: che rapporto hai con le piante, ci parli?

Io la pianta la sento ma non ci parlo. Però molti miei amici lo fanno. Quando vedo una pianta io sento e vedo se non sta bene.

La pianta ha delle micro vibrazioni che però non dobbiamo confondere con quello che è per noi il sentimento. Lo stesso animale ha un sentimento diverso da quello dell’uomo, i percorsi evolutivi sono diversi.

20 Feb 2019
  Scritto da StudioNutrizione

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